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Capelli Le conseguenze dello stress da coronavirus

Autore: a cura di Fortunata Staiano | Pubblicato Giugno 2020 in Bellezza e Moda

Il futuro incerto, i problemi economici e la paura del contagio sono alla base di un forte stress che si manifesta con uno stato di debilitazione generale. l momento storico che si sta vivendo ha effetti negativi non solo sulla psiche, ma anche sulla chioma, rendendoli i capelli più deboli, opachi, sfibrati e nei casi più gravi, favorendo la caduta. Cosa si può fare per affrontare questo problema?
Nella maggior parte dei casi questi fenomeni possono essere risolti andando ad agire sulla causa di tanto stress. Cambiando il proprio modo di pensare e di affrontare la vita si può incidere notevolmente sullo stato dei capelli e sulla salute in generale. Anche seguire una dieta sana ed equilibrata è fondamentale per la salute e per il corretto apporto di sostanze nutritive. La dieta andrebbe curata scrupolosamente non appena si notano i primi segni di debilitazione. L’organismo necessita di micronutrineti, sostanze fondamentali per il corretto funzionamento di numerose reazioni biochimiche compresa la salute dei capelli. Particolarmente importanti sono anche i minerali e gli oligoelementi come magnesio, silicio, zinco e zolfo che conferiscono robustezza al fusto del capello, contribuiscono a mantenere i capelli lucidi e morbidi e favoriscono la loro crescita. Indispensabili per la cura della chioma sono pure gli amminoacidi, in particolare la cistina e la metionina che stimolano la crescita e conferiscono resistenza ed elasticità. E poi le vitamine, in particolare A, B, E, agiscono come antiossidanti proteggendo il capello da aggressioni esterne e dallo stress ossidativo che porterebbe ad una alterazione della sua struttura.
Una chioma debole, sfibrata con tendenza a cadere, potrebbe essere ulteriormente stressata anche da trattamenti o prodotti troppo aggressivi. Quasi la totalità degli shampoo venduti al supermercato contengono tensioattivi anionici, sostanze che presentano un buon potere lavante, schiumogeno e sono poco costosi, ma al tempo stesso sono molto aggressivi, soprattutto se i lavaggi vengono effettuati frequentemente. I tensioattivi, secondo la nomenclatura INCI presente sull’etichetta del prodotto, rientrano sotto il nome di Sodium lauryl solfate (SLS) o Sodium laureth sulfate (SLES). Queste sostanze contribuiscono a indebolire la chioma, rompendo il fusto del capello e irritando la cute con conseguente prurito o dermatiti. L’ideale sarebbe quello di utilizzare uno shampoo a base di tensioattivi non aggressivi (per esempio gli acilglutammati, i solfosuccinati e le betaine), tollerati poiché non vanno ad alterare l’equilibrio dell’epidermide. E’ buono preferire prodotti capaci di fornire ai capelli e al cuoio capelluto le sostanze nutritive di cui hanno bisogno mantenendoli in buona salute e rallentando la caduta dei capelli.

Fortuna Staiano
Hair Stylist
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