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Lina e Michele De Angelis: coppia d'amore e d'arte

Autore: dott. Carlo Alfaro | Pubblicato Aprile 2018 in Cultura

E’ nei “favolosi anni ’60” che inizia la straordinaria storia d’amore e d’arte di Lina e Michele De Angelis, allora adolescenti, e ancora oggi insieme e uniti più che mai, ora che Michele ha raggiunto il traguardo dei 70 anni. Quando si conobbero, nel 1964, avevano 16 anni Michele, membro della famiglia allegra e numerosa di un colono di Lauro (nove fratelli, sei maschi e tre femmine), cresciuto nella splendida oasi naturale di Villazzano, tra la vita nei campi,all’unisono con la natura e il succedersi delle stagioni,e lo studio, condotto alacremente anche di notte, e dotato già dall’infanzia diuna spiccata curio­sità intellettuale e un vivace estro creativo, tanto che la madre lo chiamava scherzosamente “Michelangelo”, con riferimento al Buonarroti, e 13 anni Lina, sorrentina del centro storico, nell’antica strada San Paolo.
Galeotto fu un caro amico di Michele, che era fidan­zato con la sorella maggiore di Lina, e gli chiese il piacere di uscire con loro e la piccola Lina, dato che all’epoca si usava mettere alle costole dei fidanzati la sorella minore di lei, a mò di “controllo”, la famosa “candela”. A Michele Lina sembrava una bambinetta, così esile e delicata, lui propenso verso ragazze più mature e procaci. Eppure Lina, con la sua dolcezza infinita, la sua innata elegan­za e bonaria pazienza, in pochi incontri gli rubò il cuore, così come lei fu rapita dalla coinvolgente esuberanza del giovane. Erano così diversi da oggi gli anni ’60: i ragazzi erano per certi versi più liberi e spensierati, non c’erano le tante paure e pericoli di oggi, i rapporti tra le persone erano forse più semplici e ingenui ma anche in qualche modopiù puliti e autentici.
I fidanzamenti erano molto più platonici e spirituali rispetto a oggi, Michele e Lina si confessarono di amar­si semplicemente dal contatto dei rispettivi mignolini, imbarazzati ed emozionatissimi, senza nemmeno il coraggio di incrociare gli sguardi, mentre erano seduti su una panchina della Villa Comunale di fronte al mare color cobalto del Golfo di Sorrento. Da fidanzati, Lina e Michele formarono subito una coppia molto bella e am­mirata. Agli Incontri Internazionali del cinema di Sorren­to del 1967, Michele, diciannoveanni, capelli pettinati all’indietro con il gel,smoking dal taglio impeccabile e scarpe di cuoio vero appena lucidate, e Lina, sedici, una bella gonna ampia, ombretto azzurro e capelli cotonati, sfilavano gasatissimi sul red carpet, tra i flash dei fotografi e gli sguardi compiaciuti degli astanti. Venivano invitati dalla stessa organizzazione degli storici incontri, che, nati nel 1963 da una fortunata intuizione del grande Gian Lu­igi Rondi, portavano ogni autunno il meglio del cinema internazionale a Sorrento, secondo una formula mono­grafica che vedeva ogni edizione dedicata a una diversa cinematografia nazionale. Tra maestri illustri del cinema e star del momento, i due giovani sembravano attori emergenti dello star-system hollywoodiano, assaporan­do, in anteprima di tanti anni, il successo e la popolarità di cui sono circondati attualmente.
Sposatisi nel 1975, e genitori di un bellissimo bam­bino di nome Manolo, oggi a sua volta padre dell’adorato erede Manlio, Lina e Michele hanno continuato negli anni a coltivare la passione dell’arte in simultanea con le loro carriere. Michele si laureò in Economia con il massimo dei voti, e fu subito scelto per il suo valore come assistente universitario e docente a corsi di specializzazione e nel corso post-laurea per assistenti sociali. Assunto diretta­mente dal Banco di Napoli per il brillante curriculum, ha fatto una carriera luminosa, senza mai abbandonare le sue passioni, la fotografia, che lo ha portato negli anni a diventare memoria storica e iconografica dei più impor­tanti eventi e delle bellezze paesaggistiche della Peniso­la sorrentina, la pittura, la scultura, sempre supportato da Lina, musa, complice e artista anche lei, fotografa, pittri­ce e stilista. Dal 1983 la coppia si è trasferita nell’attuale dimora, proprietà dei genitori di Michele, a Sant’Agnello in via Iommella Piccola, trasformata anno dopo anno in laboratorio-museo delle loro creazioni, perfettamente ar­monizzate all’interno del tripudio della natura, tanto da meritare, da parte di amici e ammiratori, l’appellativo di “Giardino Incantato”: un verdeggiante e rigoglioso giar­dino mediterraneo, abitato da socievoli gatte e delicate tortorelle di Frà Cosimo, in cui i coniugi De Angelis danno libero sfogo alla loro smisurata creatività, rendendolo un luogo unico pieno di arte, passione, storia, tradizioni.
La loro particolarità è quella di creare oggetti d’arte insoliti, coloratissimi, suggestivi, talvolta surreali, quasi magici e misteriosi, ottenuti a partire dai più disparati ma­teriali, semplici oggetti del quotidiano, mattonelle, botti­glie, damigiane, tavole di legno, lastre di compensato, fu­sti, pezzi di metallo, ombrelli rotti, scarpe usate, semplici magliette, vecchi vasi, utensili in ferro, attrezzi agricoli, ma soprattutto materiali di scarto, destinati al macero e recuperati dai due artisti ad una nuova stagione di vita.
Dopo la pensione di Michele, i coniugi hanno potuto ancor di più dedicarsi alle loropassioni, impegnandosi in tante attività: come fotoamatori nel Fotoclub “Terra delle Syrene”, attivissimo in Penisola sorrentina con eventi e mostre mirati a valorizzarele tradizioni, le arti, la storia e le bellezze naturali della Penisola Sorrentina; come arte­fici dell’agenzia web “Mda set Lina e Michele De Angelis comunications”, diventata punto di riferimento puntuale e infallibile per la fotocronaca degli eventi in Penisola sorrentina, grazie al modo unico e speciale dei coniugi di immortalare emozioni; come organizzatori di eventi unici nel Giardino Incantato, quali le due edizioni di “Arte Colore e Musica”, in cui alla mostra delle loro opere d’arte si associa il concerto della prestigiosa Orchestra Stabile Mandolinistica Vincenzo Schisano, diretta dal Maestro Marianna Astarita Maresca e il drink con le sangrie e gra­nite della casa miscelate dal top-barman Luigi Gargiulo, la matinée di cultura musica e teatro dedicata allo scrit­tore Raffaele Lauro, le maratone gastronomiche come il concorso “Pizza Incantata” e il pranzo per gli scienziati che hanno preso parte alla settima edizione del Premio Vincenzo Ferraro, ideato e presieduto dalla professoressa Maddalena Ferraro, come partecipanti a mostre collettive quali l’annuale edizione di DiversabilArte, presso il Chio­stro di San Francesco di Sorrento, o personali quali quella al Bar Veneruso o all’azienda Autonoma di Soggiorno di Sorrento; e infine come mattatori televisivi, nella trasmis­sione “Quelli della domenica”, andata in onda negli ultimi mesi del 2017 su Canale Italia, Italia Mia e Business Chan­nell, e angeli della solidarietà in tutta Italia, ad Amatrice con la presidente della Commissione Pari Opportunità di Sorrento, Carla Agrillo, a Roma con Maria Grazia Cocurul­lo e Maddalena Ferraro per Telethon, e alla “La Locanda dei Girasoli”, un ristorantegestito esclusivamente da per­sone con malattie cromosomiche.
Ma qual è il segreto per una vita di coppia duratura, appagante e idilliaca come la loro? “Non è affatto vero che sia così idialliaca”, protestano i diretti interessati, “noi discutiamo e litighiamo quotidianamente”. Per me e gli altri amici che hanno l’onore di frequentarli regolar­mente, la risposta del successo della loro vita a due sta proprio in questo: nessuna routine, ma sempre la scoper­ta, l’entusiasmo e la scelta di stare insieme, giorno dopo giorno.
Il giusto equilibrio di condivisione di obiettivi, passio­ni e interessi, e al tempo stesso di rispetto nel lasciare al partner la libertà di perseguire esigenze e idee autono­me, sentendosi comunque sicuri e protetti dall’appog­gio, attenzione e affetto incondizionati dell’altro, sono a mio avviso punti di forza del loro inossidabile rapporto. Se ci pensiamo bene, questo è il segreto di ogni rappor­to felice, di amore come di amicizia. In fondo, Nietzsche affermava “un buon matrimonio si fonda sultalento per l’amicizia”, e, nell’onorare il valore dell’amicizia, i coniugi De Angelis sono due super-assi!