Quanta plastica mangi? L’equivalente di una carta di credito a settimana!
Sconvolgenti i dati di una ricerca scientifica sull’inquinamento da plastica. Il problema è di portata mondiale e riguarda in particolare l’alimentazione quotidiana, ma fino ad ora non era ancora chiaro davvero quanta plastica viene ingerita ogni giorno.
Ricercatori dell’Università di Newcastle, in Australia, hanno scoperto che ogni giorno una persona assume, senza accorgersene, attraverso l’acqua e il cibo contaminato migliaia di micro particelle di plastica sotto i 5 millimetri. Nello specifico un essere umano ingerisce mediamente fino a 2000 minuscoli frammenti di plastica ogni settimana, che corrispondono a circa 5 grammi ovvero l’equivalente del peso di una carta di credito. Ogni anno vengono ingerite una quantità compresa tra le 39 e le 52 mila particelle di microplastica a cui vanno ad aggiungersi quelle che si inalano, che fa salire la cifra a 74 mila particelle assunte ovvero circa 250 grammi in media, che corrisponde al peso di un’intera pizza margherita di plastica.
La microplastica è stata trovata nell’acqua di tutto il mondo, partendo da quella di superficie per finire in quella delle falde. Così la plastica viene ingerita sia dall’acqua in bottiglia che da quella di rubinetto. Tra gli alimenti più contaminati ci sono i frutti di mare, il sale e la birra.
Nonostante i continui gli appelli, questo materiale super inquinante è sempre più utilizzato e il riciclaggio risulta non efficace ad arginare il problema. L’inquinamento da microplastiche è pericolosissimo per gli esseri umani, ma anche per l’ambiente: altera le condizioni del suolo, lo impregna di sostanze chimiche nocive e ha un impatto importante sulla salute della fauna.
Le microplastiche primarie vengono rilasciate direttamente nell’ambiente sotto forma di piccole particelle (come le microsfere degli scrub per corpo e viso e i glitter), mentre quelle secondarie derivano dalla degradazione di plastiche più grandi come i sacchetti di plastica. Secondo il suddetto studio effettuato in collaborazione con il WWF, un terzo dei rifiuti di plastica finisce in natura e un’altra parte viene smaltita male. Si stima che entro il 2025 l’oceano conterrà 1 tonnellata di plastica per ogni 3 tonnellate di pesce.
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