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La Birra nel Medioevo italiano

Autore: Gianpietro Maresca | Pubblicato Febbraio 2016 in Cultura

Cervogia” è il nome della birra nell’Italia medievale, con chiara derivazione fonetica da “cereale” che deriva a sua volta da Cerere, la dea romana del raccolto, del grano e dell’orzo. Le popolazioni italiche hanno gustato la birra che i barbari invasori si portavano dietro nelle loro scorribande sul nostro suolo. I primi popoli a bere birra furono quelli della fascia sub alpina; il primo centro italiano del quale si ha notizia certa di produzioni di birra locale fu Pavia, quando fu eletta capitale longobarda nel V secolo, e furono gli stessi conquistatori longobardi ad insegnare le fasi della lavorazione alle genti del posto. Con la discesa di Barbarossa in Italia arrivarono numerose tipologie di birra prodotta da tedeschi, fiamminghi ed inglesi. Nel periodo medievale fra i Papi estimatori della birra ricordiamo Clemente V di origini tedesche, salito al papato nel 1300 che faceva largo uso di birra. Di ben altro avviso sono i frati dei conventi che attribuiscono alla birra poteri medicamentosi, primi fra tutti i frati dell’Abbazia di Montecassino. Nella quiete dei loro chiostri, mescolando erbe e radici, diedero vita a quel fiorente commercio di liquori e medicinali artigianali di cui ogni Abbazia vanta primati e specialità. I contadini portavano nei conventi l’orzo che i monaci trasformavano in birra. La birra non viene ancora vissuta come bevanda alimentare, bensì solo come bevanda medicamentosa; vien somministrata ai convalescenti come ricostituente, alle partorienti perché producano più latte, ai malati quale dieta alimentare, come purgante, come digestivo e per migliorare la circolazione del sangue. E’ una birra forte, densa, corposa, carica di potere nutrizionale. Mentre il popolo in quest’epoca ne fa un consumo saltuario e modestissimo, nelle corti reali la birra è di comune consumo insieme al vino.
Nel 1500 fa produrre birra a Milano l’imperatore tedesco Massimiliano, successivamente se ne beve abitualmente alla corte di Lorenzo il Magnifico.