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Dove sono finite le mezze stagioni?

Autore: Luca Ricciardi | Pubblicato Ottobre 2015 in Cultura

Troppo caldo. Troppo freddo. Troppo vento. Troppa pioggia. Per un motivo o per l’altro ci si lamenta sempre del tempo. Per non parlare poi delle mezze stagioni che ormai non esistono più.
Ma che ripercussioni hanno questi fenomeni climatici sulla salute di tutti? Secondo una delle più importanti riviste in campo medico i cambiamenti climatici a cui si assiste già da diverso tempo diventeranno la più grande minaccia del ventunesimo secolo alla salute globale.

Periodi di caldo improvviso sempre più frequenti e ravvicinati che impediscono la dispersione degli inquinanti peggiorano la qualità dell’aria in molte città. I risultati dall’alta concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria è causa, ogni anno, di circa 1,3 milioni di decessi nel mondo. Recenti ricerche scientifiche svolte dall’International Agency for Research on Cancer (IARC), agenzia specializzata dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha dimostrato che l’inquinamento atmosferico è tra le principali cause del cancro ai polmoni.

Il fenomeno dei cambiamenti climatici I rischi per la salute legati all’aumento delle ondate di calore sono enormi soprattutto per le persone anziane, perché tali fenomeni contribuiscono al peggioramento di malattie cardiovascolari e respiratorie. Un esempio sono le ondate di calore del 2003 che causarono circa 70.000 decessi in Europa. Ma anche gli episodi di freddo intenso dovuti all’intensificarsi degli estremi climatici (freddo-caldo intensi) hanno contribuito ad un aumento delle morti durante i mesi invernali.
Oggi la stragrande maggioranza degli scienziati concorda sul fatto che questi cambiamenti climatici in atto siano dovuti alle sempre maggiori quantità di gas ad effetto serra immessi nell’atmosfera dalle attività umane che richiedono una maggiore produzione di energia.

Ognuno può dare il proprio contributo per ridurre il consumo di energia sostituendo per esempio le classiche lampadine ad incandescenza con lampadine a basso consumo, ma anche semplicemente usando i coperchi durante la cottura dei cibi (in questo modo si può risparmiare il 60-70% dell’energia necessaria alla preparazione).
Si può ridurre l’immissione di inquinati nell’aria scegliendo prodotti locali il cui trasporto da brevi distanze causa meno emissioni di gas serra.
Si può contribuire a ridurre i rifiuti facendo la raccolta differenziata e scegliendo prodotti che abbiano meno imballaggi possibile. Si può scegliere di percorrere a piedi o in bicicletta i tragitti brevi (fa anche bene alla salute!).
Si possono spegnere gli interruttori degli elettrodomestici che non servono: per esempio non lasciare in stand by la tv o il pc per non sprecare energia.