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Gli Ebrei a Sorrento

Pubblicato Ottobre 2018 in Cultura

Con il passare dei secoli, Sorrento ha perso quasi ogni traccia di una singolare particolari­tà che ha riguardato i suoi residenti. C’è stato un tempo, infatti, in cui nella città del Tasso non era difficile imbattersi in cittadini dichiaratamente ebrei.
Il fenomeno è stato particolarmente accentuato durante la dominazione angioina e si protrasse fino al periodo della successiva dominazione aragonese.
Poi, però, con l’ avvento dei tribunali della Santa Inquisizione anche nel Regno delle due Sicilie, an­che a Sorrento, si venne a determinare un clima di terrore che indusse gli appartenenti alla comunità ebraica ad abiurare ed a convertirsi al cristianesimo meritandosi il nome di “neofiti” o quello di “marra­ni”.
Per far perdere le tracce della loro fedeltà alla loro religione d’ origine, gli ebrei sorrentini decise­ro di cambiare i propri cognomi adottando, in loro vece, quelli di alcune delle famiglie nobili della città (Vulcano, Filomarino, Guindazzo, Protonobilissimo, etc.).
In effetti le notizie che ci sono rimaste su questo fenomeno sono assai scarse, ma è certo, come si può accertare dalla trascrizione di antichi documen­ti relativi al pagamento di tasse, gabelle e tributi, che la comunità israelitica locale fosse una delle più ricche e prolifiche di tutto il Mezzogiorno.
Tra le tante curiosità che meritano di essere ap­profondite, in ogni caso, ce ne sono alcune che ri­guardano anche la fondazione della stessa città del Tasso che secondo fonti israelitiche sarebbe stata fondata da Sir, figlio del re idumeno Hadar ‘ezer che si vuole essere stato personalmente sconfitto dal re David. Secondo fonti cristiane, invece, a fondare la stessa Sorrento sarebbe stato addirittura Sem, figlio di Noè, all’ indomani del mitico diluvio universale.
Elementi di dettaglio su queste ed altre curiosi­tà sono consultabili sul sito dedicato a “Il Meglio di Sorrento”.