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Neonato e Plagiocefalia Il trattamento Omeopatico

Autore: a cura del dott. Silvio Giglio | Pubblicato Dicembre 2021 in Salute

Plagiocefalia è un termine generale utilizzato per indicare le asimmetrie craniali. Deriva dal greco “Plagios” (obliquo) e “Kephalè” (cranio).
La plagiocefalia può essere classificata come sinostotica, causata da un anormale sviluppo delle suture craniali, o posizionale, causata da forze esterne che agiscono sul cranio.
La plagiocefalia sinostotica richiede generalmente una correzione chirurgica mentre quella posizionale può essere risolta o migliorata con diversi accorgimenti, ausili, e con dei trattamenti osteopatici.
In osteopatia ci occuperemo ovviamente di plagiocefalia posizionale, la quale rientra tra quelle anormalità del cranio che vanno sotto il nome di “dimorfismi”. Si tratta della deformazione della testa del neonato durante i primi mesi di vita, quando le sue ossa sono ancora morbide e più facilmente modificabili in base alle posizioni che assume.
La testa del bambino assume una forma anatomica obliqua, e uno dei lati del cranio è appiattito posteriormente. Non si può definire la Plagiocefalia posizionale una patologia, ma una alterazione cranica acquisita che porta ad una struttura asimmetrica della testa nel suo insieme, interferendo nel modello di crescita del cranio. La plagiocefalia posizionale deve essere distinta dalle cranio-sinostosi: la sinostosi (ossa che si saldano tra loro) prematura nel neonato di una o più suture ha cause metaboliche o genetiche. La plagiocefalia senza sinostosi viene perciò classificata come funzionale o posizionale.
La nascita è un processo che ha un impatto a dir poco determinante sulle nostre vite. Durante la nascita il feto è soggetto ad innumerevoli forze nel suo viaggio attraverso il bacino della madre, la cui forma determinerà anche il tipo di compressioni che riceverà il cranio del feto. Durante questo passaggio il neonato fa una prima esperienza di forze fisiche estremamente ostruttive, forze che potranno condizionare il suo futuro sviluppo, anatomico, biomeccanico, fisiologico. La grande deformabilità del cranio permette l’adattamento in questo processo in cui le ossa della volta craniale scivolano le une sotto le altre, quasi come i petali di una rosa; ma dopo la nascita il pianto, la respirazione e la suzione, risolveranno molti di questi stress meccanici assorbiti dai tessuti.
La plagiocefalia primaria è una causa pre-natale che comporta una compressione intrauterina:
Le forze compressive intrauterine sono la causa più frequente delle irregolarità craniche. All’interno dell’utero materno il feto può subire limitazioni negli spostamenti, e trovarsi costretto nella medesima posizione per un periodo di tempo prolungato. La posizione del capo e del collo mantenute a lungo, associate alla malleabilità delle ossa, tendono a determinare una deformazione cranica ed uno squilibrio nella tensione dei muscoli del collo (in particolare dei muscoli sternocleidomastoidei). Le compressioni che si verificano durante il parto possono interferire con il cervello e nervi cranici che fuoriescono dalla base cranica. I sintomi dipendono da quale nervo cranico viene compresso o disturbato. Difficoltà nella suzione, ad esempio, possono essere diretta conseguenza di una distorsione che disturba il nervo ipoglosso, il quale controlla la suzione, i movimenti della lingua, influisce lo sviluppo del linguaggio. L’irritazione del nervo vago può essere invece la causa di coliche, con il neonato che vivrà in maniera stressante il momento dell’allattamento.
Compressione durante il travaglio o il parto:
La pressione subita dal cranio al momento della nascita può rappresentare un fattore determinante per l’ossificazione delle ossa craniche. La compressione che il cranio riceve durante il passaggio può creare irritazioni dei nervi cranici del neonato causando disturbi neurologici, neurovegetativi, a seconda del nervo (o dei nervi) interessato, possibilità di sviluppare disturbi a carico della sfera visiva o occlusale.
Altra causa è un parto traumatico con l’utilizzo di ventosa o forcipe, statisticamente associati a plagiocefalia.
La plagiocefalia secondaria invece si verifica come conseguenza di posture persistenti, ad esempio in seguito ad un prolungato periodo trascorso in un’unità di cura neonatale in decubito dorsale, con . In questo caso i neonati prematuri sono più inclini a sviluppare plagiocefalia a causa di una maggiore malleabilità del cranio, molto sensibile ad ogni forma di pressione esterna. Il bambino tende a prediligere sempre la stessa posizione per dormire e nei tentativi di fargli assumere una diversa posizione manifesta insofferenza o crisi di pianto. Altra causa può essere il torcicollo congenito che crea la tendenza a riposare la testa sempre nella stessa posizione. La plagiocefalia non ha una risoluzione spontanea e per questo motivo è importante trattare i bambini già nella prima settimana di vita per proseguire in tutti i primi 12-18 mesi. Curare nella prima infanzia queste disfunzioni può evitare lunghi e a volte dolorosi percorsi di cura una volta adulti.
L’Osteopatia in ambito craniale sin dai suoi inizi è stata proposta come diagnosi e trattamento delle asimmetrie craniali e nei traumi da parto. Sono svariate le tecniche e gli approcci che l’osteopata ha a disposizione e resta sempre valido il principio secondo cui l’osteopata tratta la persona (il bambino in questo caso) e non la patologia. Lo scopo del trattamento osteopatico è di ripristinare l’integrità strutturale e la continuità dei tessuti/fluidi per permettere al corpo di mettere in atto il suo potere d’autoguarigione. Verranno prese in esame tutte quelle strutture (in special modo craniche in questi casi) e riportate dolcemente ad una “normalità” che permetta una corretta fisiologia. Una diagnosi precoce è un fattore chiave per un trattamento che risulterà ancora più efficace se effettuato nei primi 3-4 mesi di vita del neonato, per scongiurare tutti gli effetti secondari di seguito elencati.
La terapia manuale osteopatica ha lo scopo di ottimizzare la simmetria nella crescita del bambino. Alcuni elementi fondamentali del trattamento osteopatico in questo caso specifico della plagiocefalia includono:

  • la normalizzazione della base cranica in particolare degli strain;
  • l’ottimizzazione dell’allineamento vertebrale e della normale mobilità della testa / collo;
  • la normalizzazione delle membrane craniche, delle suture e delle lesioni intraossee.
  • Indicazioni al trattamento e possibili conseguenze
  • Disfunzioni gastrointestinali (coliche, vomito, rigurgito, …)
  • Disfunzioni a livello del sistema nervoso centrale
  • Difficoltà nella deglutizione
  • Problemi nello sviluppo oro-facciale
  • Disturbi visivi, strabismo
  • Disturbi orecchio-naso-gola (ENT)
  • Torcicollo congenito
  • Emicranie o cefalee
  • Pianto, irritabilità
  • Problemi ORL (Otorinolaringoiatria)
  • Alterazioni a carico della colonna vertebrale e del sacro che possono dare luogo a problemi posturali, scoliosi, dismetrie e dimorfismi agli arti inferiori
  • Disfunzioni muscolo-scheletriche
  • Ritardi psicomotori
  • Problemi di malocclusione e ATM (articolazione temporo-mandibolare)

Diversi studi suggeriscono che la posizione assunta dal neonato durante il sonno ha una maggiore efficacia rispetto agli appositi materassi (oltre ad essere una soluzione più economica). Viene pertanto sottolineata l’efficacia di alternare le posizioni della testa in posizione supina e sui fianchi e, quando sveglio, far trascorrere dei periodi steso in posizione prona, sotto supervisione.

Dott. Silvio Giglio
Fisioterapista Osteopata D.O.m.Ro.I
II Trav. S.Michele 7 - Piano di Sorrento
Cel. 338. 83.17.708