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Perché gli extraterrestri vengono chiamati anche marziani?

Pubblicato Novembre 2021 in Sai Perché e Eureka

A fine ‘800 si diffuse la convinzione che su Marte vivesse una civiltà aliena intelligente. Ma quella sui marziani era una storia inverosimile dovuta a un errore di traduzione. Tutto iniziò quando Giovanni Virginio Schiaparelli (1835-1910), osservò per la prima volta Marte con il suo telescopio e iniziò a disegnarne la superficie. Lo scienziato Schiaparelli attribuì le diversità cromatiche viste sulla superficie di Marte alla presenza di continenti e mari, questi ultimi uniti tra loro da canali. Il successo del lavoro dell’astronomo italiano fu mondiale e affascinò un ricco diplomatico statunitense, Percival Lowell, che era rimasto incantato dai fantomatici “canali” di cui parlava Schiaparelli. Ma era stato tratto in inganno. La traduzione (errata) inglese aveva reso “canali” non come channel (ovvero braccio di mare naturale) ma come canal, termine che indica un corso d’acqua creato artificialmente. Dopo la morte di Schiaparelli, Lowell iniziò a diffondere teorie alquanto fantasiose sulla vita che animava il Pianeta Marte, arrivando ad annunciare a tutta pagina sul New York Times il titolo “I marziani costruiscono due immensi canali in due anni”. Le fantasiose teorie nate da «uno strafalcione linguistico» vennero smentite però poco dopo dalla fotografia astronomica.