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Conosci la sindrome del dito a scatto?

Autore: Dott. Francesco Di Maio | Pubblicato Marzo 2017 in Salute

La tenosinovite stenosante, o dito a scatto, è un’infiammazione cronica dei tendini delle dita della mano e della guaina che li ricopre, che causa un ispessimento del tendine e una conse­guente diminuzione dello spazio tra tendine e guaina, per cui ogni movimento del dito in questione risulta molto doloroso.

Nelle fasi iniziali della malattia il paziente tro­va difficile flettere il dito dolorante e non ri­esce ad estenderlo se non facendosi aiutare dall’altra mano. A questo punto risulta ben per­cepibile lo scatto dovuto al superamento della strozzatura da parte del tendine.

Le dita più frequentemente interessate dal di­sturbo sono il pollice, il medio o l’anulare della mano dominante. Tra le cause più frequenti sicuramente i lavori come il cucito, il giardinaggio, i lavori domestici, il pianoforte, insomma tutte quelle occupazioni che comportano microtraumi ripetuti delle dita.

Dal punto di vista clinico, il dito a scatto può pre­sentarsi in modo differente a seconda dello stadio evolutivo del disturbo e molte opzioni terapeutiche consentono il recupero funzionale della mano.

Il paziente deve saper cogliere i segni clinici del disturbo e cercare di prevenire la progressione della malattia consultando un medico specialista della mano, che probabilmente prescriverà la terapia più indicata:

Indossare un tutore per mantenere il dito col­pito in posizione estesa consente di porre in una condizione di riposo l’articolazione coinvolta ed impedisce di richiudere a pugno le dita durante il riposo notturno.

Evitare i movimenti manuali ripetuti per al­meno tre o quattro settimane evitare le attività che richiedono frequenti movimenti di presa, la chiusura delle dita a pugno o l’uso prolungato di macchinari che vibrano.

Svolgere esercizi per le dita che aiutino a man­tenere la mobilità articolare del dito coinvolto.

Farmaci antinfiammatori non steroidei pos­sono alleviare il gonfiore provocato dalla costri­zione della guaina sinoviale. Questi consentono anche di lenire il dolore associato allo scatto.

Cicli di terapie fisiche (ultrasuoni, laser…) per ridurre dolore e infiammazione nella fase acuta abbinati a un trattamento manuale del fisiote­rapista, allo scopo di ammorbidire i tessuti della mano del paziente. Tale beneficio è di solito per­manente, e la remissione della sintomatologia può talora essere duratura.

Nei casi avanzati si deve procedere all’interven­to che consiste nella sezione della guaina ispessita e talora nella sua parziale asportazione. L’intervento è sempre eseguito in anestesia locale e in regime di day-hospital. L’incisione è solitamente di un centi­metro. Dopo l’intervento è necessario osservare un periodo di riposo. Nella maggior parte dei pazienti si assiste ad un miglioramento già nei giorni successivi all’intervento, ma il recupero completo può richiedere fino a tre mesi.