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Si può fumare nell'androne condominiale?

Autore: avv. Patrizia Cappiello | Pubblicato Ottobre 2018 in Cultura

In Italia dal 2003 vige il divieto di fumo in tutti i locali chiusi, a eccezione delle aree riservate ai fumatori e dei luoghi privati non aperti al pubblico. Il d.lgs. n. 6 del 2016 ha poi recepito la direttiva 2014/40/ UE estendendo il divieto anche alle pertinenze ester­ne delle strutture universitarie, ospedaliere e quelle ad esse equiparate. Ancora, il divieto di fumo è stato successivamente esteso ai conducenti di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza.
Infine, per quanto concerne il condominio, nel 2005, con la nota 1505 del 24 gennaio, il Ministro della salute ha precisato che il divieto deve conside­rarsi operante anche nelle aree condominiali, in parti­colare in quegli ambienti come l’androne, le scale, il giardino o i garage, che sono in comunione e dunque godibili liberamente da tutti i condomini. Il divieto ha lo scopo di garantire a tutti i fruitori della aree comu­ni, non solo i condomini ma chiunque vi si trovi a tran­sitare o lavorare, come postini, tecnici, portieri ecc., il rispetto del diritto alla salute, fondamentale diritto indisponibile dell’individuo e interesse generale del­la collettività, costituzionalmente garantito nonché ispiratore della normativa antifumo.
Il divieto di fumo in condominio deve essere fatto rispettare dall’amministratore, che ha il compito di predisporre la necessaria segnaletica antifumo e vigi­lare sul rispetto delle norme.
Nessun problema, ovviamente, per coloro che fumano all’interno delle proprie abitazioni e sulla loro proprietà, quali i balconi, i giardini o le terrazze, purché non creino immissioni di fumo moleste nelle proprietà altrui. Basti pensare che la Corte di Cassa­zione, con sentenza n. 7875/2009, ha riconosciuto come immissioni moleste di fumo di sigaretta quelle provenienti dal bar posto al piano terra nei confronti del condomino residente al primo piano e risarcito con ben 10mila euro!