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Perché con l’umidità si soffre più il caldo?

Autore: Luca Ricciardi | Pubblicato Agosto 2017 in Cultura

Quando il clima è umido si soffre di più sia il freddo che il caldo. Perché? L’umidità dell'aria è uno di quei meccanismi che in­teragiscono con il corpo nello scambio di calore con l’ambiente.

Tutta colpa dell'umidità.

Il vapore acqueo presente nell'aria, che viene misurato in percentuale, ha un valore limite di saturazione oltre il quale si ha la condensazione e quindi la nebbia. In estate quando ci si trova in una zona di caldo umido il corpo produce il sudore che, evaporando, abbassa la temperatura corpo­rea. Ma siccome l’aria è già ricca di acqua, per­ché l’umidità è alta, il sudore non evapora o lo fa in modo meno efficiente, pertanto la tempera­tura del corpo resta alta e si avverte di più il caldo. Se l'aria, invece è secca ed è mossa da correnti che facilitano la perdita di calore, una persona sana può sopportare per diverse ore temperature am­bientali anche superiori a 60° C (addirittura nelle saune finlandesi si raggiungono gli 80-90°C senza troppi problemi).

In inverno, quando fa freddo, l’organismo non ha la necessità di abbassare la propria tempera­tura per mantenerla costante attorno ai 36,5 °C e quindi non produce sudore. In questa situazione, però, l’umidità crea un sottilissimo velo sulla pelle che, evaporando, toglie calore al corpo e perciò si raffredda. Per questo motivo, in in­verno, se l'aria è umida ci sembra che faccia più freddo di quanto non dica in realtà il termometro.
Naturalmente le sensazioni di freddo o di cal­do dipendono anche da fattori soggettivi quali la corporatura o l’abitudine a vestirsi con abiti più o meno pesanti.

Come si può sopravvivere? Con un ventilatore si favorisce l'evaporazione del sudore meccanica­mente. In alternativa il deumidificatore abbassa l'umidità dell'acqua presente nell'ambiente favo­rendo la termoregolazione del corpo.